Bradisismo, aumenta il numero di terremoti ma il sollevamento del suolo resta stabile

Nella settimana dal 7 aprile al 13 aprile 2025, nell’area dei Campi Flegrei, sono stati localizzati 118 terremoti con magnitudo massima di 2.9 (la scorsa settimana sono stati registrati 28 terremoti ndr). Sono i nuovi dati del bollettino di monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano. 58 eventi sono stati registrati nel corso di 4 sciami sismici: 1. Dalle 8:43 del 7 aprile 2025 11 terremoti con magnitudo massima di 2.4, nell’area di Agnano;
2. Dalle 17:18 dell’8 aprile 2025, 26 terremoti con magnitudo compresa tra 0 e 1.2, nell’area di Pozzuoli; 3. Dalle 21:55 dell’11 aprile, 10 terremoti con magnitudo compresa tra 0 e 2.2, nell’area di Pozzuoli-Agnano; 4. Dalle 22:29 dell’11 aprile, 11 terremoti con magnitudo massima di 2.9, avvenuti nell’area di Pozzuoli.
Sollevamento del suolo: dopo gli eventi sismici di 4.6 e 3.9, si registra una diminuzione della velocità di sollevamento del suolo, con un valore medio di velocità mensile di circa 20±5 mm/mese (2 cm al mese ndr). Da gennaio 2024 sono stati registrati 26 cm alla stazione GNSS di Rione Terra (la scorsa settimana era di 25.5 cm ndr).
Da fine agosto il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 10±3 mm/mese (1 cm al mese ndr). Come già riportato nei bollettini precedenti, tra i giorni 15 (inizio dello sciame) e 16 febbraio si è registrato un sollevamento massimo di circa 1 cm alle stazioni nella zona di massima deformazione, con valori in rapida diminuzione allontanandosi dal centro della caldera.
I dati del mese successivo allo sciame sismico del 15-19 febbraio evidenziano una ripresa del sollevamento del suolo, con un valore medio di velocità mensile di circa 30±5 mm/mese (3 cm al mese ndr) ma dopo gli eventi sismici di maggior intensità si è registrata una diminuzione, fino al valore medio mensile attuale di circa 20±5 mm/mese.
Nell’ultima settimana i flussi di CO2 dal suolo misurati non hanno mostrato variazioni significative rispetto ai periodi precedenti. Nell’ultima settimana la temperatura ha mostrato un valore medio di ~97 °C, lievemente superiore alla temperatura di condensazione del fluido fumarolico (~95 °C). Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”.
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